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Intervista a Bolzoni S.p.a.

  • Anno fondazione impresa: 1945
  • Anno associazione Consorzio: 1968
  • Classe di fatturato: 170 mln
  • Prodotti trattati: attrezzature per carrelli elevatori, forche, piattaforme elevatrici, soluzioni per la logistica
  • Settori di riferimento: edilizia, industria cartaria, industria del bianco ed elettrodomestici, bevande, automotive, OEM, Automated Guided Vehicles AGV
  • Mercati in cui si è presenti: Europa, Americhe, Asia, Medio Oriente, Africa

Buongiorno dott. Lucchini, Export Sales Manager, può parlarci della storia dell’azienda Bolzoni S.p.a.? un’azienda storica del Consorzio CEPI che è stata una delle aziende fondatrici del Consorzio nel 1968.  L’azienda ha iniziato da zero ed ha avuto nella sua storia ed identità una fortissima vocazione verso l’export.

Sì buongiorno le confermo la grande vocazione verso l'export, anzi l’azienda è forse più conosciuta all’estero che nel tessuto locale. Nel territorio di Piacenza la memoria è legata alle fasi iniziali della storia di Bolzoni.

L’azienda nasce nel 1945 quando i fratelli Luigi e Livio Bolzoni iniziarono trasformando gli autoveicoli militari americani in attrezzature e macchine agricole e successivamente dedicandosi all’edilizia con sistemi per il trasporto di laterizi. A partire dagli anni ’60 i due fratelli intuirono che la logistica e la movimentazione delle merci sarebbero diventate opportunità di successo economico durante il boom economico italiano, e come vedremo non si sbagliarono.

Si rivolsero dunque alla logistica generalizzata, senza produrre carrelli elevatori, ma tutto quanto poteva essere installato davanti al carrello stesso, cioè sulla piastra porta-forche. Si producevano attrezzature per movimentare differenti tipologie di carico con l’idea, che si sarebbe rivelata particolarmente vincente negli anni a venire, di prevenire danni alla merce movimentata. Inoltre, negli anni '90, una chiave di successo fu la capacità di prendere accordi con i grandi costruttori di carrelli andando ad integrare le attrezzature Bolzoni sui carrelli esistenti, con la conseguente possibilità di inserirsi in strutture di distribuzione già presenti e fortemente avviate.

Si iniziò negli anni '60 a produrre traslatori, posizionatori forche, pinze parallele, pinze per rotoli di carta, per pallet multipli, fino ad arrivare alla movimentazione di prodotti della cosiddetta industria del “bianco” o degli elettrodomestici.
E fu particolarmente nel caso della movimentazione degli elettrodomestici che la filosofia del “damage prevention” si rivelò di successo, così come anche nell’industria della carta. Infatti, è sufficiente stringere poco di più le bobine per deformarle e danneggiarle. Insomma, l'idea di produrre attrezzature che ne prevenissero i danni in fase di movimentazione fu vincente. Tali danni costituiscono una perdita significativa nei bilanci di fine anno e se consideriamo il turnover massiccio degli operatori logistici e di movimentazione e quanto spesso vi sia scarsa formazione degli stessi operatori, il conteggio dei danni collaterali potenziale è tale da giustificare pienamente l’utilizzo di dispositivi, come quelli di Bolzoni, che prevengano possibili danni alla merce movimentata.

Un altro elemento propulsivo del successo dell’azienda Bolzoni è stata la sua ampiezza di gamma: negli anni infatti l’azienda è stata capace di offrire al mondo della logistica sia interna che esterna una varietà di soluzioni diverse per settori molto differenti tra loro. Inoltre questo ha permesso trainanti con soluzioni specifiche per ciascuna industria. Per esempio, nell'87 la fusione con l’italiana Teko S.r.l., specializzata nella produzione di transpallet manuali e piattaforme elevatrici, consente di ampliare l’offerta di prodotti per la logistica e di acquisire un know how importante in altri settori della movimentazione industriale. 

Ritornando al discorso internazionalizzazione, possiamo dire che il vero passaggio sull’export arriva dopo il 1975 con la prima filiale estera, la Bolzoni France con sede a Chartres. Il mercato francese era ed è il terzo mercato per importanza in Europa dopo quello tedesco ed italiano. E’ importante sottolineare che la filosofia di Bolzoni all’estero è sempre stata, anche con l’ingresso del Sig. Scotti alla dirigenza dell’azienda, quella di non vendere o distribuire prodotti laddove non vi fosse anche una presenza locale: questo è sempre stato un elemento distintivo rispetto alla concorrenza. E questa presenza non è solo sulla carta con un numero di telefono, ma proprio con strutture, magazzino, personale locale di vendita e di assistenza tecnica. 

Seguendo questa filosofia, nel 1987 sarà aperta una filiale nel Regno Unito mentre nel 1989 sbarchiamo negli USA con il primo stabilimento produttivo a Chicago (la prima filiale commerciale era in North Carolina).

Entrare negli USA fu come mettere il piede nella tana del lupo visto che il principale concorrente di Bolzoni era proprio statunitense, ma questo mercato era ed è tra i più importanti al mondo, non tanto per il numero di carrelli venduti, quanto per il numero di attrezzature proporzionalmente montate sui carrelli venduti.

Al di là delle varie tappe dell'espansione internazionale di Bolzoni, un altro elemento importante della filosofia di Bolzoni verso l’export è stato di affidare la propria crescita non solo all’espansione della propria produzione e distribuzione, ma anche all’acquisizione di altre aziende che potessero dare il know-how e riconoscibilità in nicchie specifiche di prodotto, così da avere una migliore ampiezza di gamma ed offerta trasversale di servizi.

Il caso più importante forse è stato quello dell’acquisizione di Auramo nel 2001, azienda finlandese leader che ci diede la possibilità di fare il salto di qualità per il settore cartario. Parimenti, nel 2006 a seguito della quotazione nel segmento Star di Borsa Italiana, Bolzoni acquisisce Meyer, gruppo storico tedesco per la produzione di pinze multipallet, piastre rotanti ed altre attrezzature specializzate e leader nel mondo.

Attraverso queste tre acquisizioni (Teko, Auramo e Meyer) sono acquisiti gli asset principali che hanno segnato i passi di sviluppo e crescita non solo dell’azienda come produzione, ma anche in ambito di internazionalizzazione: infatti oltre al know-how e produzione, le intere reti di distribuzione delle aziende acquisite erano fuse con quelle di Bolzoni, con una sinergia risultante molto importante per l’estensione capillare della nostra rete di vendita.

Per questioni di tempo e spazio non posso darle i dettagli di tutti gli step di crescita, dei vari stabilimenti di produzione ed engineering che Bolzoni ha progressivamente avviato in Europa e Nord America, ma posso confermare che la filosofia del radicamento sul territorio di Bolzoni è continuata negli anni e si rafforzerà ulteriormente dopo il 2016 con l'acquisizione da parte del gruppo Hyster-Yale e la creazione dello stabilimento di Sulligent in Alabama per 28.000 mq.

Abbiamo parlato di Europa ed America, quali sono le altre aree geografiche coperte da Bolzoni?

Dopo Europa e Nord America il terzo mercato aperto da Bolzoni è stato quello cinese e del sud est asiatico. L'importanza di questo mercato è sottolineata dal fatto che la Cina è il paese con il più grande numero di carrelli venduti, anche se il numero di attrezzature installate per carrello è inferiore a quello americano: questo ci indica che pur essendo un grande mercato con numeri importanti, al momento attuale il livello tecnologico è ancora inferiore a quello dell'occidente. Tuttavia potenzialmente, se seguisse lo stesso trend di sviluppo degli Stati Uniti, la Cina avrebbe un potenziale enorme di vendita di attrezzature per Bolzoni.

Anche in questo caso l’approccio è stato quello del radicamento sul territorio, in primo luogo attraverso una piccola presenza a Shangai con uno stabilimento produttivo di 3.000 mq, parliamo del 2004. Questo stabilimento non era ovviamente sufficiente per le dimensioni del mercato e nel 2010 si decise di partire con un progetto di sviluppo produttivo cinese con una holding per la gestione di due stabilimenti produttivi, uno dedicato alla produzione di prodotti per il mercato cinese e del sud est asiatico, e poi un secondo stabilimento per la produzione esclusiva delle forche per carrello elevatore.

Ad oggi quindi ricapitolando Bolzoni Spa conta sulla presenza di 20 filiali estere del gruppo. Nei paesi nei quali invece non siamo presenti direttamente, ci interfacciamo con distributori indipendenti, con rapporti di esclusiva biunivoca: attraverso i dealer indipendenti copriamo le aree di Est Europa, Sud Africa, Medio Oriente e parte del Sud Est Asiatico.

In ogni caso, per tutti i dealer e filiali del gruppo è previsto un servizio di assistenza tecnica post vendita che è una leva di convincimento importante per un prodotto on demand come le attrezzature per i carrelli di Bolzoni.

L’unica area che rimaneva parzialmente scoperta era il sud America: lacuna che abbiamo colmato nel 2018 con l’apertura della filiale in Brasile. La filiale si trova nello stato di Espirito Santo, con uno stabilimento produttivo limitato, ma comunque una presenza diretta importante che serve gli altri paesi del sud America.

Abbiamo visto una storia di successo che inizia nel dopo guerra ed arriva ai giorni nostri. Difficile a questo punto chiedere, qual è l’area di sviluppo ulteriore?

Esistono almeno due drive di crescita per il futuro di Bolzoni: uno in ambito di espansione geografica ed uno per l'implementazione tecnologica dei prodotti. 

Dal punto di vista geografico puntiamo a radicare la nostra presenza in India e trovare una formula vincente per il mercato africano, che per le prospettive future sarà il mercato tra i più importanti come potenziale. Ad oggi infatti copriamo il Sud Africa, ma dobbiamo e possiamo investire e realizzare tanto.

Dal punto di vista tecnico invece un ulteriore passo verso il futuro è stata l’apertura dell’unità di Ricerca e Sviluppo di Bolzoni S.p.a. con uno stabilimento ad hoc dove abbiamo installato laboratori e sale di test per potenziare l'engineering dell'azienda. Il gruppo quindi si sta organizzando con una testa principale di engineering in Italia, ma con uffici anche nelle principali sedi produttive estere (in particolare Cina, USA e Germania).

Sicuramente siamo un’azienda che investe tentando di leggere il futuro in anticipo, anche accollandosi rischi notevoli in fase di investimento. Ad esempio, con uno sguardo verso il futuro, oggi assistiamo all’introduzione dell’automazione nell’ambito logistico con carrelli senza operatore o AGV (Automated Guided Vehicles). Abbiamo creato una business unit separata per sviluppare prodotti automatizzati che si integrino con i carrelli elevatori automatizzati. Un settore oggi ancora altamente specializzato, ma che promette crescite estremamente importanti viste le tendenze della logistica integrata.

Per chiudere questa storia di successo, può fare un accenno agli strumenti di marketing internazionali di Bolzoni ed il ruolo che il CEPI ha avuto per la vostra azienda?

Sicuramente Bolzoni ha fatto uso di tutti i tradizionali strumenti di promozione quali fiere, incontri b2b e ricerche di settore, spesso appoggiandosi ai servizi del CEPI come nel caso della recente ricerca per il mercato Israeliano. 

Abbiamo anche fatto esteso uso del sistema camerale estero e degli strumenti per la conoscenza dei mercati, la ricerca di distributori e partner in mercati lontani.

Oggi stiamo lavorando nel fronte del marketing digitali e fiere digitali che ci hanno dato risultati modesti, ma apprezzabili. Abbiamo anche sviluppato una nuova piattaforma digitale per servire in maniera sistematizzata il mondo del noleggio di attrezzature usate, consentendo, attraverso il nostro portale, di avere una panoramica completa di tutte le attrezzature disponibili in Europa ed oltre per il Rent.

Sicuramente posso confermare che la possibilità di interfacciarsi con il CEPI è stata di grande importanza fino dalle primissime fasi, e non a caso Bolzoni è stata tra le imprese fondatrici dello stesso Consorzio. La storia stessa di Bolzoni è una testimonianza di quanto questo Consorzio abbia contribuito alla crescita dell'azienda sui mercati di tutto il mondo.